GREEN NEWS
Fiori nel cemento
I guerriglieri del verde in città

Attenzione: fiori clandestini!

Stamattina, passando accanto alla solita aiuola desolata o a un’isola spartitraffico abbandonata, avete notato qualcosa di diverso – un fiore, un alberello, una piantina insolita? Attenzione: da lì potrebbe essere passato un guerrilla gardener!
La definizione “giardinieri d’assalto” può suonare minacciosa, ma la lotta urbana di questi paladini del verde è totalmente pacifica: l’unica arma utilizzata sono le bombe di semi. Semplici palle di terra che racchiudono semi e, una volta lanciate sul terreno, cominciano a fiorire. È così che giardinetti abbandonati e spartitraffico tornano ad essere verdi!
 
C’era una volta un orto a Manhattan
Le radici del movimento Guerrilla gardening si collocano a New York, dove nel 1973 l’artista Liz Christy e un gruppo di attivisti giardinieri iniziano a prendersi cura di un terreno abbandonato. Dopo aver piantato fiori, alberi e ortaggi ottengono l’autorizzazione per trasformarlo nel primo community garden cittadino, pagando un affitto simbolico di un dollaro al mese. Ancora oggi il giardino, all’angolo tra Bowery e Houston Street a Manhattan, è aperto a tutti ed è diventato un pezzo di storia della città.

Piantattacks e altre azioni verdi
Da New York il Guerrilla gardening si è diffuso in tutto il mondo e oggi coinvolge gruppi di attivisti in moltissimi paesi, tra cui l’Italia, con eventi collettivi come i “Piantattack”  e iniziative di singoli che documentano on line le loro imprese da giardinieri clandestini.
Come ogni movimento, anche il guerrilla gardening ha le sue strategie, le sue regole –  ad esempio, mai piantare semi non originari della zona, per non alterare gli ecosistemi locali – e i suoi eroi, come Masanobu Fukuoka, filosofo, botanico e maestro dell’agricoltura naturale e delle seedbombs.
 
Armi intelligenti? Le bombe di semi
E anche se – diciamolo – piantare semi in un terreno che non ci appartiene non è legale, questa “guerriglia” coinvolge sempre più persone, dai pensionati che innaffiano ogni giorno le coltivazioni abusive della loro zona ai giardinieri autorizzati che invece di estirpare le piante clandestine le aiutano a crescere. Così il seedbombing da fenomeno clandestino è diventato un’attività sempre più diffusa, tanto che ormai alcune ditte vendono “bombe” preconfezionate. E se gli hippie negli anni Sessanta dicevano Put some flowers in your guns, “mettete fiori nelle vostre pistole”, oggi il loro sogno sembra un po’ realtà grazie ai guerrilla gardeners e alle loro bombe di fiori!

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